giovedì 4 ottobre 2012

Magico botox? Chiediamolo ai topi…

 I test cosmetici su animali hanno una data di scadenza: 2013. La LAV: l’UE deve rispettarla

Di Michela Kuan (biologa, resp. LAV vivisezione)

Anche i topi si fanno “belli” con le iniezioni di botulino. Può sembrare surreale e invece accade davvero: la tossina botulinica, la proteina più tossica finora conosciuta, utilizzata come preparazione farmacologica e in medicina estetica, è testata su centinaia di migliaia di topi vivi. Questi animali soffrono e muoiono nei laboratori italiani ed europei per sperimentare la proteina neurotossica prodotta dal batterio Clostridium botulinum, in diverse tipologie per differenti usi: in Italia nel 2004 è stata approvata come farmaco per uso estetico, è approvata in più di 80 paesi, con diverse indicazioni terapeutiche. Per i topi non c’è scampo: muoiono dopo lente agonie e spasmodiche convulsioni in seguito all’iniezione di alti dosaggi del principio cosmetico che paralizza lentamente il sistema respiratorio e porta a morte dopo ore di progressivo soffocamento; se sopravvive all’esperimento, al termine della procedura viene comunque ucciso.
Studi condotti su animali per applicazioni terapeutiche sostenevano che la tossina botulinica potesse raggiungere il midollo spinale ed esercitare effetti sul suo funzionamento, ma investigazioni sull’uomo (pubblicate su Neurology) hanno confermato l’inattendibilità dei risultati dei test condotti su animali. Il problema riguarda non solo il botox, ma tanti altri prodotti: da decenni una parte crescente del mondo scientifico lamenta l’inattendibilità del modello animale a fini sperimentali a causa dell’estrema variabilità dei risultati da specie a specie, molte ricerche lo confermano e hanno portato all’indispensabile sviluppo di test alternativi: eppure ancora oggi migliaia di animali (topi, cavie, conigli) sono sottoposti a test cosmetici che non solo infliggono loro sofferenze e morte, ma non offrono garanzie di sicurezza ai consumatori.

2013: scadenza da rispettare
Il 2013 è l’anno decisivo: dopo un iter travagliato, la Direttiva UE sui cosmetici prevede, dopo l’11 marzo 2013, il divieto totale dei test cosmetici su animali e di commercializzazione di ingredienti testati in Paesi extra-UE, ma con una possibilità di slittamento di altri 10 anni se non saranno stati sviluppati test alternativi adeguati. Parlamento e Commissione UE potrebbero seguire il discutibile parere di esperti che sembrano favorevoli a un ulteriore slittamento del divieto. La LAV vuole scongiurare questo rischio, che comporterebbe un ritardo nel progresso della ricerca e in termini di sicurezza, e per migliaia di animali ancora sofferenze e morte. La LAV ha, quindi, lanciato una campagna internazionale per chiedere il rispetto di questo bando e avere almeno in quest’area, una ricerca libera dalla vivisezione.

Partecipa alla petizione: www.lav.it.

Test invasivi
Attualmente e almeno fino al marzo 2013 rimangono praticabili 5 test fortemente invasivi:

• tossicità per uso ripetuto: conigli e ratti sono costretti a mangiare o inalare ingredienti cosmetici, oppure la sostanza gli viene spalmata sulla pelle rasata per un periodo che può arrivare fino a 90 giorni. A fine esperimento l’animale viene soppresso.
• Tossicità riproduttiva: femmine gravide di coniglio o ratto sono alimentate forzatamente con la sostanza da testare e uccise per studiarne il feto.
• Tossico cinetica: conigli e ratti sono costretti ad ingerire la materia prima, vengono poi soppressi per esaminare la distribuzione e l’accumulo della sostanza negli organi (assorbimento, distribuzione, metabolismo ed escrezione della sostanza in esame).
Nonostante le obiezioni avanzate dalle associazioni animaliste e da una parte della ricerca scientifica, la Commissione UE ha ritenuto che sotto la dicitura “tossicità ripetuta” venissero inclusi anche due ulteriori test:
• sensibilizzazione cutanea: cavie e topi ai quali è stato rasato il pelo, vengono messi a contatto con la sostanza per determinare eventuali relazioni allergiche. A fine esperimento gli animali vengono soppressi.
• Cancerogenicità: i ratti sono alimentati forzatamente con la sostanza da testare per almeno 2 anni, quindi vengono uccisi ed esaminati per verificare l’eventuale insorgenza del cancro.

SCEGLI AZIENDE CHE ADERISCONO ALLO STANDARD LAV, ALLEGRO NATURA E' UNA DI QUESTE!!!

Le aziende che aderiscono allo Standard Internazionale riportano la seguente dicitura: “Stop ai test su animali. Controllato da ICEA per LAV” (ICEA=Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale): oltre a questa scritta possono riportare anche il logo del coniglietto, simbolo dello Standard internazionale.

Nessun commento:

Posta un commento