Il 24,5% degli italiani “vuole ma non può” prendersi cura di uno spazio domestico verde: lo ha rilevato Promogiardinaggio, l'associazione no profit che ha l'obiettivo di promuovere l'amore per il verde e il giardinaggio, che ha commissionato a Nielsen, azienda di fama internazionale che misura e analizza i trend di mercato, una ricerca mirata a indagare tutti gli aspetti sociali e commerciali legati al mondo del verde.
Sono due le categorie di italiani individuate da questa indagine che ha campionato 6000 famiglie, con una redemption del 70%: quella dei pollice verde (28,4%) e quella, appunto, dei vorrei ma non posso (24,5%), con un 52,9% di italiani comunque interessati.
I vorrei ma non posso, di età solitamente inferiore ai pollice verde, si dedicano al terrazzo curando qualche pianta, prediligono la comodità negli acquisti, spesso non hanno tempo per la cura del verde e sono moderatamente informati.
I pollice verde hanno uno spazio esterno da dedicare alla loro passione, sono colti ed esigenti, possiedono molte piante, acquistano attrezzatura specializzata e di ottima qualità.
Nel popolo dei green addicted si riconoscono, poi, due anime di appassionati: i tradizionalisti, per i quali gli schemi del passato sono di primaria importanza, e gli evoluti-tecnologici, che cercano informazioni su internet e metodi di coltivazione alternativi.
Per tutti il giardino o il terrazzo è, però, un luogo di condivisione e l'occuparsi del verde domestico rimane un'esperienza emotiva. Coloro che possiedono un orto, tendono a curarlo insieme ad altre persone, a dimostrazione che nell'atto di prendersi cura della terra vive un aspetto psicologico notevole.
Nonostante il numero di interessati alla cura del verde sia in aumento, come dimostra la ricerca, la vera sfida sarà avvicinare e consolidare l'interesse dei vorrei ma non posso. Molte sono le iniziative promosse per avvicinare i “cultori del verde a metà” al mondo green.
Come quelle di Legambiente sviluppate su territorio nazionale, dagli orti sociali a quelli urbani, fino al più recente progetto “Se vuoi l'orto te lo porto”, che mira ad aiutare gli italiani nella creazione di uno spazio domestico tutto piante, fiori e ortaggi.
Ma c'è anche un'altra iniziativa, dal sapore più anarchico, che vale la pena citare: quella dei Guerrilla Gardening, un movimento di guerriglia verde urbana nato nel 2006: i volontari “attaccano” le aree degradate delle città per bonificarle con piante e fiori, creando schemi e consociazioni ideali per lo spazio trattato. Più verdi di così!
Sono due le categorie di italiani individuate da questa indagine che ha campionato 6000 famiglie, con una redemption del 70%: quella dei pollice verde (28,4%) e quella, appunto, dei vorrei ma non posso (24,5%), con un 52,9% di italiani comunque interessati.
I vorrei ma non posso, di età solitamente inferiore ai pollice verde, si dedicano al terrazzo curando qualche pianta, prediligono la comodità negli acquisti, spesso non hanno tempo per la cura del verde e sono moderatamente informati.
I pollice verde hanno uno spazio esterno da dedicare alla loro passione, sono colti ed esigenti, possiedono molte piante, acquistano attrezzatura specializzata e di ottima qualità.
Nel popolo dei green addicted si riconoscono, poi, due anime di appassionati: i tradizionalisti, per i quali gli schemi del passato sono di primaria importanza, e gli evoluti-tecnologici, che cercano informazioni su internet e metodi di coltivazione alternativi.
Per tutti il giardino o il terrazzo è, però, un luogo di condivisione e l'occuparsi del verde domestico rimane un'esperienza emotiva. Coloro che possiedono un orto, tendono a curarlo insieme ad altre persone, a dimostrazione che nell'atto di prendersi cura della terra vive un aspetto psicologico notevole.
Nonostante il numero di interessati alla cura del verde sia in aumento, come dimostra la ricerca, la vera sfida sarà avvicinare e consolidare l'interesse dei vorrei ma non posso. Molte sono le iniziative promosse per avvicinare i “cultori del verde a metà” al mondo green.
Come quelle di Legambiente sviluppate su territorio nazionale, dagli orti sociali a quelli urbani, fino al più recente progetto “Se vuoi l'orto te lo porto”, che mira ad aiutare gli italiani nella creazione di uno spazio domestico tutto piante, fiori e ortaggi.
Ma c'è anche un'altra iniziativa, dal sapore più anarchico, che vale la pena citare: quella dei Guerrilla Gardening, un movimento di guerriglia verde urbana nato nel 2006: i volontari “attaccano” le aree degradate delle città per bonificarle con piante e fiori, creando schemi e consociazioni ideali per lo spazio trattato. Più verdi di così!
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